06 settembre 2012

Festivaletteratura 2012: il regalo di Vittorio Giardino


Mercoledì è partito il Festivaletteratura di Mantova con la sua cascata di incontri con scrittori italiani e internazionali. Quest'anno sono stati invitati anche due grandissimi autori di Rizzoli Lizard: Vittorio Giardino ("No Pasaràn - Una storia di Max Fridman") e Guy Delisle ("Cronache di Gerusalemme"). 

Vittorio Giardino

Vittorio Giardino incontrerà il pubblico a  Mantova sabato 8 settembre con due appuntamenti. Il primo alle ore 11.30 - Aula Magna dell'Università (4,50 euro) dal titolo GRAPHIC HISTORY: Vittorio Giardino e Gabriele Ranzato (storico e docente di Storia contemporanea all’Università di Pisa)
Da molti anni dialogano idealmente attraverso i loro libri: Vittorio Giardino ha raccontato con i graphic novel la guerra civile spagnola (No pasaràn – Una storia di Max Fridman) anche grazie agli studi dello storico Gabriele Ranzato, uno tra i massimi esperti dell'argomento. Ora, finalmente, si conosceranno dal vivo a Mantova per mostrare come le immagini possano rappresentare la storia.


Vittorio Giardino ha gentilmente condiviso quella che sarà l'introduzione all'incontro, accompagnandola con una bellissima illustrazione esclusiva.



NO PASARÁN A MANTOVA


Le stesse domande


Può sembrare strano che un italiano si interessi tanto alla guerra civile spagnola, specialmente se non è uno storico di professione e se non ha motivi personali o familiari che lo coinvolgano nel conflitto. Invece, a ben guardare, sono chiare le ragioni che ci legano a quelle lontane vicende e che ci impediscono di sentirle estranee pur non essendo spagnoli.
Anche in Italia, dopo l’otto settembre 1943, si è combattuta una guerra civile, di cui all’estero pochi sanno perché nascosta dalla più grande guerra mondiale. Ma gli schieramenti, e le ragioni, nell’Italia del ’43 e nella Spagna del ’36, non erano così diversi. Addirittura molti dei combattenti italiani nella guerra civile spagnola continuarono a scontrarsi in quella italiana. C’è, insomma, un filo che lega i due conflitti più profondo di quanto si immagini.
Del resto, un libro pubblicato postumo nel 1938 di Carlo Rosselli, antifascista italiano che aveva combattuto nelle Brigate Internazionali, porta il titolo “ Oggi in Spagna, domani in Italia “.
Ma oggi, settant’anni dopo, ci sono ancora validi motivi per occuparsi di quei fatti, a parte l'ovvio dovere del ricordo? Oggi le ideologie che ispirarono quello scontro sembrano scomparse e il mondo incredibilmente cambiato.
Eppure alcune delle questioni cruciali che allora si posero sono rimaste le stesse. 
Può esistere libertà senza giustizia, e viceversa? Che cos’è davvero la democrazia? Come la si può e la si deve difendere?
Non ho mai avuto la pretesa di conoscere le risposte, ma le domande sono ancora lì, oggi come ieri, a interrogarci. Non possiamo e non dobbiamo ignorarle, perché il mondo gronda del sangue delle risposte sbagliate.
Oggi come settant’anni fa.

Così comincia la prefazione che scrissi per l’edizione integrale di “No pasarán”. Non avrei mai immaginato che avrei avuto la possibilità di riparlarne in una sede prestigiosa come il Festivaletteratura di Mantova, avendo come interlocutore il professor Ranzato, eminente studioso di Storia contemporanea, i cui libri sulla Guerra Civile ho consultato spesso. Confesso una certa trepidazione nell’attesa di incontrare una persona che ammiro e conosco solo dai suoi scritti.
Nei prossimi giorni Mantova sarà talmente affollata di scrittori, saggisti e grandi personalità della cultura da rendere quasi impossibile seguire tutti gli eventi interessanti.
E’ davvero un onore per me far parte di questo parterre, qualcosa che in Italia fino a qualche anno fa al fumetto non era concessa. Be’, forse più di qualche anno: diciamo una trentina. Ma ho un’età sufficiente per aver visto anche i tempi in cui la parola fumetto era, nell’ambito culturale, solo un insulto.

Oggi non posso non pensare a tutti i grandi maestri che non hanno vissuto abbastanza per assaporare la  soddisfazione di un atteggiamento diverso, quello che sabato mi porterà a Mantova; oggi il fumetto è ormai entrato a far parte della cultura ( dove in realtà era sempre stato ) e dialoga con tutti gli altri linguaggi, dalla letteratura al cinema al giornalismo, senza complessi.
Io credo che saranno incontri molto interessanti e, perché no?, molto divertenti.

Vittorio Giardino





Mentre il pomeriggio, alle ore 18.15, presso la Cappella di Palazzo del Mago (3,50 euro - dai 14 ai 18 anni ): Vittorio Giardino e Davide Morosinotto (scrittore, giornalista, traduttore) si mettono in gioco con una storia che viene dal passato.



Guy Delisle
Domenica 9 settembre avremo invece l'occasione di incontrare Guy Delisle, vincitore per la miglior opera al Festival del fumetto di Angoulême 2012. Questi i due appuntamenti:

ore 15.30 - Tenda Sordello - ingresso libero
RACCONTARE LE ZONE CALDE: Guy Delisle e Kostas Moschochoritis (direttore di Medici Senza Frontiere Italia)
C’è un modo di raccontare quel che succede nelle aree di crisi riuscendo a scuotere chi legge? Guy Delisle e Kostas Moschocoritis mettono a confronto l'efficacia di albi a fumetti e campagne informative.

ore 17.45 - Aula Magna dell'Università (4,50 euro)
GRAPHIC JOURNALISM: Guy Delisle con Massimo Cirri (conduttore radiofonico)
“Sono un narratore di racconti divertenti a cui capita di trovarsi in posti molto seri e mi tocca spiegare situazioni altrettanto serie". Dopo Pyongyang, Shenzhen e Cronache birmane, anche Cronache di Gerusalemme restituisce l’immagine di una città spesso mitizzata, vissuta quotidianamente, tra la desolazione e i soldati. Ma c’è ironia negli occhi di Guy Delisle, il fumettista canadese che riesce a disegnare in due pagine un luogo drammatico e onnipresente come la barriera di separazione, a trasmettere con leggerezza e audacia quello che non si legge sui quotidiani occidentali. Lo intervista il conduttore radiofonico Massimo Cirri.

I biglietti possono essere prenotati sul sito del Festivaletteratura.


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